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L’origine delle Tasche gengivali

Nell’antica Roma, un famoso medico di nome Celso descrisse per primo i sintomi più importanti che caratterizzano la risposta del nostro organismo a qualsiasi insulto esterno: arrossamento, calore, gonfiore e dolore.

Tutti sperimentiamo questi potenti metodi di difesa: chi dopo una puntura d’insetto, chi dopo una caduta o in precise parti del corpo come occhi, tonsille, orecchie. A tutti sarà capitato di sentire la gola gonfia e dolorante e di avere il naso arrossato durante un raffreddore, a qualcuno di avere gli stessi sintomi nelle proprie gengive.

Gengive arrossate, gonfie, sanguinamento e dolore, per brevi o lunghi periodi o solo quando si usa lo spazzolino: mai è da considerare una cosa normale. I sintomi descritti da Celso sono i campanelli d’allarme di un problema specifico: l’infiammazione.

L’infiammazione gengivale è un problema che colpisce il 70% della popolazione e riguarda la difesa del nostro corpo verso la placca batterica, termine che descrive i batteri quando si uniscono tra loro formando una sostanza gelatinosa e appiccicosa che si attacca all’interno della nostra bocca con un potente adesivo.
I batteri amano trovare riparo tra il dente e la gengiva, creando una tasca gengivale infetta.

Non solo: un ottimo ambiente per la loro adesione è la superficie della lingua. Un aumento incontrollato di batteri sulla superficie della lingua può manifestarsi a tutte le persone con cui entriamo in contatto, non visivamente, ma attraverso un odore sgradevole che viene dalla nostra bocca: l’alitosi.

Una tasca gengivale produce dei gas caratteristici responsabili dell’alitosi: il dimetil solfuro dall’ odore di uova marce e il metilmercaptano, considerato il gas più puzzolente del mondo, originato dalle sostanze in decomposizione e flatulenze.

Per questo motivo l’Oral Test è uno strumento di diagnosi sempre più importante nell’individuare precocemente le malattie gengivali discriminando il tipo di gas presente nel cavo orale.

Il nostro corpo reagisce agli attacchi batterici e ci manda dei segnali: ascoltiamoli!
La tasca gengivale è un processo reversibile e la patina linguale spessa e maleodorante si può ridurre, possiamo tornare a una situazione di perfetta salute orale, ma solo rimuovendo la placca attraverso specifici interventi di igiene orale eseguiti da un professionista.
Trascurando l’accumulo dei batteri il nostro organismo non sarà più in grado di difendersi: la tasca gengivale può estendersi, causando dei danni irreversibili con tasche più profonde: è iniziata la malattia parodontale!